Recensione: "Il re ribelle" di Kennedy Ryan
Anch'io ho paura, se è per questo, ma arriva un punto in cui il bisogno di agire supera il timore delle conseguenze.

Titolo: Il re ribelle
Autrice: Kennedy Ryan
Casa editrice: Newton Compton Editori
Genere: contemporary romance, dark romance
Serie: All the king's men series (2)
Pagine: 415
Prezzo: 12,90€ (formato cartaceo), 5,99€ (formato e-book)
TRAMA
Cresciuta per resistere. Allevata per combattere. Lennix sa bene che cosa significa lottare per sopravvivere. E non conosce il significato della parola "arrendersi". Maxim Cade, però, è determinato a rubare il suo cuore. Perché sente che tra loro c'è una chimica esplosiva. Con una reputazione come la sua, non c'è da meravigliarsi che Lennix consideri pessima l'idea di innamorarsi di lui: è un imbroglione, un bugiardo. Ma se Maxim è davvero così inaffidabile, perché gli unici momenti in cui Lennix si sente davvero sé stessa sono quelli in cui lo incontra? L'uomo che è determinata a odiare conquista ogni giorno un pezzettino del suo cuore: l'amore è un gioco con regole spietate. E, di fronte agli ostacoli che li aspettano, vinceranno la partita o perderanno tutto?
RECENSIONE
Eccomi tornata, dopo tanto tempo, sul blog per parlarvi dell'ultimo libro che ho concluso: Il re ribelle di Kennedy Ryan.
Come sapete, ho iniziato qualche tempo fa questa trilogia, che definirei un mix tra romanzo politico, romance e suspense. Una sorta di "political romance" — non so nemmeno se esista davvero questo sottogenere, ma mi sembra la definizione più adatta per descrivere questa trilogia.
Passiamo quindi alla recensione. Cosa ne penso di questo secondo volume?
Il primo si era chiuso con un finale davvero inaspettato, con la suspense alle stelle, e di conseguenza avevo aspettative altissime per il secondo romanzo. Aspettative che, tutto sommato, sono state rispettate — anche se ci sono stati alcuni dettagli che mi hanno fatto un po' storcere il naso.
A partire dalla morte di un personaggio (di cui non posso dirvi troppo per non fare spoiler), che stava iniziando a guadagnarsi un posto speciale nel mio cuore… e che ovviamente l'autrice ha deciso di far fuori.
Kennedy Ryan scrive veramente bene, e Il re ribelle lo conferma. Chi ha già letto la trilogia, o inizierà a farlo, si accorgerà subito che non è mai scontata. Nonostante la complessità della trama, la ricchezza dei temi e il contesto politico, non vi sembrerà mai pesante. Non vi sembrerà mai che l'autrice stia forzando la mano: tutto è calibrato, tutto è ben dosato.
Questo vale anche per i nostri protagonisti.
Lennix ha avuto un glow up pazzesco in questo secondo romanzo. Sta elaborando il trauma che ha vissuto in modo inaspettato, profondo. Si riavvicina ancora di più alle sue radici, ma al tempo stesso quello che ha passato la rende più aperta verso il mondo, più empatica verso il prossimo. Ed è qualcosa che amo davvero di lei.
Cambiamenti importanti avvengono anche nella vita di Maxim, il protagonista maschile. Si trova ad affrontare qualcosa di improvviso e enorme. E il modo in cui la Ryan ci accompagna mentre lui elabora questi cambiamenti è incredibile: riesce a farci comprendere cosa significa, davvero, vivere un'esperienza del genere.
E il finale?
Mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca, ma — a differenza del primo volume — non mi ha sconvolta, non mi ha traumatizzata. E anche questo, secondo me, è un bel punto a favore per questo libro.
E ora non resta che prepararsi alla partita finale… perché con La mossa della regina, Kennedy Ryan promette di chiudere questa storia con un colpo magistrale.
Autrice
Cecilia